Che cos’è l’ansia?
- Laura Marion 
- 21 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min

Oggi vorrei aiutarvi a comprendere che cos’è l’ansia.
Come mai? Come riportano alcune ricerche la parola ansia è digitata sui motori di ricerca 27.200 volte al mese e depressione 49.500 volte; analizzando inoltre tutti i termini delle ricerche affini (query) ne risultano solo 13.043 per la depressione e ben 19.654 per l’ansia, per cui si può affermare che il disagio psicologico più sentito o comunque più ricercato dagli italiani è l’ansia e non la depressione. Spopolano inoltre sul web ricerche per parole come “ansia sociale”, “curare l’ansia”, “ansia sintomi”, “ansia da lavoro”, “ansia da prestazione”, “attacchi d’ansia” (secondo Google Trends). I disturbi ansiosi, spesso associati alla depressione, interessano il 7% della popolazione con più di 14 anni (3,7 milioni di italiani), come riportano i dati istat del 2018.
Se nella nostra spiegazione dell’ansia partissimo dal significato letterario, la Treccani la definisce così:
“ànsia s. f. [dal lat. tardo anxia, der. di anxius «ansioso»]. – 1. Stato di agitazione, di forte apprensione, dovuto a timore, incertezza, attesa di qualcosa. 2. In medicina e psicologia, il particolare stato d’incertezza e di timore, che può riguardare specifici oggetti o eventi oppure non averne alcuno di riconoscibile, e che può essere accompagnato nei casi più gravi da disturbi vasomotorî e da penose sensazioni viscerali (costrizione toracica e laringea, ecc.).”
In generale possiamo dire che l’ansia è uno stato emotivo, gradevole o sgradevole, associato ad una condizione di allerta e paura nei confronti di qualcosa; può anche essere una reazione “esagerata” rispetto alla reale situazione. A questa sensazione si possono associare nervosismo, apprensione, ipervigilanza, insonnia, facilità al pianto, e sintomi fisici quali tachicardia, respiro affannoso, sudorazione eccessiva, debolezza, dolori addominali nausea o crampi allo stomaco.
A tutti sono capitate sensazioni di ansia, la quale - se adeguatamente motivata - resta una sensazione transitoria e con effetto positivo; viceversa, l’ansia che insorge senza una reale giustificazione, è all'origine di reazioni eccessive caratterizzanti l'ansia patologica che interferiscono con il benessere psico-fisico. I sintomi fisici dell’ansia, inoltre, spesso spaventano, generando circoli viziosi, ovvero la cosiddetta “paura della paura”. Tuttavia essi dipendono dal fatto che, ipotizzando di trovarsi in una situazione di reale pericolo, l’organismo in ansia ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione, per poter scappare o attaccare in modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendosi la sopravvivenza.
Quando l’attivazione del sistema di ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, potrebbe esserci un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni. Quando si arriva a ciò occorre un intervento professionale che possa aiutare la persona a gestire i sintomi così fastidiosi e invalidanti. La psicoterapia è il trattamento principale ed in particolare la terapia cognitivo comportamentale ha mostrato tassi di efficacia elevatissimi e si è affermata nella comunità scientifica come la strategia di prima scelta nella cura dell’ansia e dei suoi disturbi. L’intervento richiede solitamente alcuni mesi, con sedute a cadenza settimanale.
Nello specifico della mia terapia, il trattamento con l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) mira a far familiarizzare gli individui con l’ansia e i suoi sintomi corporei, in modo da ridimensionare la paura di provare ansia, e quindi a ricostituire un rapporto più naturale con tali emozioni. Questa familiarizzazione è collegata con il fenomeno detto di defusione, cioè con il prendere i propri pensieri e le proprie emozioni per quelli che sono: pensieri ed emozioni. In questo modo si interrompe il circolo vizioso e l’ansia diminuisce. Un altro obiettivo dell’ACT è la riduzione dell’evitamento dalle situazioni ansiogene e il progressivo impegno nelle attività importanti per la vita delle persone.



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