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Perché andare dallo psicologo?


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Capita spesso che mi venga posta questa domanda.

Prima di rispondere però bisogna mettere da parte i pregiudizi intorno alla figura dello psicologo e sfatare alcuni miti riguardanti la psicoterapia.

Partiamo da un presupposto: andarci non significa assolutamente essere matti, ma anzi, prendersi cura della propria salute mentale, che va di pari passo con quella fisica e con il benessere generale. Se ci si riconosce un disagio in un determinato periodo della propria vita e si comprende di non riuscire da soli ad affrontarlo, non c’è nulla di male a rivolgersi a uno specialista per attivare un processo di cura. Può essere complicato farlo, ma è un atto di coraggio e benevolenza nei propri confronti. Quando si riconosce di non stare bene, si cerca inizialmente di risolvere i problemi da soli, parlando con amici o con familiari. Altre volte si cerca di applicare strategie o tecniche apprese ad esempio attraverso ricerche in internet. L’efficacia di un intervento psicologico però non si basa solo sull’utilizzo di tecniche particolari. Determinante nella terapia è infatti la relazione che si instaura tra psicologo e cliente e, dunque, grazie alle modalità relazionali e comunicative dello psicoterapeuta quali il non giudizio, l’ascolto, l’empatia e l’accoglienza.

Talvolta inoltre si viene frenati dall’effettuare una consulenza psicologica perché “la terapia dura anni”. Non è sempre vero: a volte è sufficiente un ciclo di sedute di pochi incontri. Una certezza è che non può essere definita a priori, ma dipende da vari fattori quali il motivo della consultazione, la partecipazione attiva e la motivazione della persona. Tali fattori sono determinanti anche per il successo della terapia.

Il codice deontologico, che disciplina la professione, infine, afferma che lo psicologo ha il dovere di tutelare la privacy dei suoi clienti. Non si deve avere quindi la preoccupazione che quanto detto venga riferito ad altri. Inoltre se non si vuol far sapere che ci si è rivolti ad uno psicologo è sufficiente non raccontarlo.


Sgombrato il campo dai pregiudizi, quali sono i motivi che possono spingere una persona a ricorrere all’aiuto di un professionista della salute mentale? Si va da motivi più gravi come affrontare lutti ed eventi traumatici, uscire gradualmente da abusi e dipendenze (come alcool, droghe, cibo, sesso) oppure quando ansia, depressione o stress aumentano progressivamente di intensità e di frequenza, persistendo troppo a lungo nel tempo e incidendo negativamente sulla propria quotidianità. Ci si può affidare allo psicologo anche per favorire una crescita interiore personale, per raggiungere una maggiore e migliore consapevolezza di sé, degli altri e dei propri contesti di vita, per comprendere e risolvere difficoltà affettive, sociali, familiari, relazionali, scolastiche o lavorative, o per ristabilire un equilibrio personale o un giusto livello di umore e di autostima.


Quali possono essere invece i benefici di una psicoterapia?

· Aiuta a prendere le distanze dai problemi e a vederli da una prospettiva migliore grazie ad un punto di vista esterno e competente;

· Insegna strategie per ridurre il malessere psicologico, aiutando ad alleviare i sintomi, a comprendere come siano arrivati nella nostra vita e perché persistono;

· Invita ad uscire dalla propria zona di comfort;

· Rafforza le proprie risorse mentali per prevenire possibili successivi crolli emotivi

· È una buona risorsa per migliorare la conoscenza di se stessi e la propria intelligenza emotiva;

· Permette di vedere le cose importanti della vita, ciò che ha valore per ogni individuo.


Ricordatevi quindi che non è mai tardi per scoprire i benefici della psicoterapia, per condividere e comprendere il proprio malessere e trarre beneficio da un trattamento psicologico che vi permetterà di avere uno spazio per voi, di capire ciò che funziona e ciò che va modificato, in un ambiente non giudicante, comprensivo e propositivo.

 
 
 

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